Il progetto LIFE BEWARE approda a Pechino, come esempio virtuoso dell’Altovicentino

Lo scorso dicembre 2020, il professor Vincenzo D’Agostino – Direttore del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TESAF) dell’Università degli Studi di Padova ha tenuto una lezione in cui ha affrontato il tema delle “Sponge Cities o Città Spugna” e l’esempio virtuoso del progetto BEWARE alla Beijing Forestry University!
La lezione si è inserita all’interno del ciclo di seminari “Forest, Climate, Society” per dottorandi e studenti magistrali come evento di apertura dell’accordo di collaborazione accademica, di durata quinquennale (2020– 2026), fra il dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell’Università degli Studi di Padova e il College of Soil and Water Conservation della Beijing Forestry University, Pechino.

Le città spugna, nate proprio in Cina, sono ecosistemi urbani progettati per sfruttare le inondazioni e capaci di assorbire e di riutilizzare fino al 70% dell’acqua piovana attraverso una serie di dispositivi progettuali da impiegare su scala urbana. Utilizzati in modo congiunto, questi dispositivi permettono di far fronte agli eventi catastrofici eccezionali, per esempio le inondazioni, così come anche ai problemi più quotidiani, per esempio la mancanza di acqua dovuta a un suo consumo eccessivo. All’interno di questo modello di replicabilità, si inserisce l’esempio di LIFE BEWARE con il suo obiettivo principale: attuare una strategia per l’adattamento ai cambiamenti climatici e al rischio di alluvioni nelle aree urbane e rurali, attraverso il coinvolgimento attivo delle comunità locali.

Il progetto mira ad implementare Misure di Ritenzione Naturale delle Acque (NWRM, acronimo inglese per Natural Water Retention Measures) per la sicurezza idraulica e una buona gestione delle risorse idriche nelle aree urbane e agricole; proporre attività di informazione e sensibilizzazione per promuovere una cultura ambientale e coinvolgere le persone nella riduzione del rischio di inondazioni; creare un quadro normativo e competenze tecniche favorevoli all’implementazione diffusa delle NWRM.

Sicuramente questo nuovo accordo avrà lo scopo di rafforzare la cooperazione accademica congiunta, nei prossimi sei anni 2020-2026, attraversò le seguenti attività:

  • Ricerca scientifica;
  • Attività educative in materie di interesse comune;

  • Mobilità del personale accademico e dei ricercatori;

  • Mobilità di studenti e dottorandi per attività accademiche da riconoscere attraverso una procedura concordata tra le Parti;

  • Scambio di informazioni e materiali bibliografici, condivisione di know-how su argomenti tecnico-scientifici di elevata complessità, attività di approfondimento dell’istruzione superiore, inclusa la mobilità del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario connesso a questi obiettivi;

  • Partecipazione a seminari e incontri accademici.

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