DIVENTA PERMANENTE LA MOSTRA SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO CON GLI SCATTI DI LAPINI

Dopo l’ampio successo riscontrato durante il festival “La Forma dell’Acqua. Territori. Resilienza. Comunità”, promosso nel contesto del Progetto LIFE BEWARE, la mostra fotografica “Ecografie della contaminazione. I nuovi paesaggi del Capitalocene” di Michele Lapini diventa permanente. Questa infatti rimarrà sul territorio fintantochè le stesse opere non si deterioreranno.

Il grande tema indagato dall’autore è il cambiamento climatico che viene qui presentato, grazie alla fotografia, in una forma che risulta insolita per l’occhio umano, che è stata in grado di attirare già tanti sguardi e che ha smosso i pensieri dei visitatori. Le immagini, esposte in dimensione maggiorata, esprimono la potenza della natura e dei suoi eventi avversi e i nessi che li legano all’uomo, che ne è causa e vittima. Gli scatti riportano però anche i tentativi, sempre più efficaci in termini di resilienza ambientale, che sono stati portati avanti per porre rimedio al grave problema delle conseguenze del mutamento del clima.

Ecco allora le alluvioni che sempre più spesso battono la Pianura Padana, la costruzione di un nuovo acquedotto nel Vicentino dopo l’inquinamento della falda acquifera dalle sostanze perfluoroalchiliche, i Pfas, e gli effetti della tempesta Vaia che ha raso al suolo milioni di alberi con venti di oltre 200 chilometri orari. E ancora si vedono la copertura del ghiacciaio Presena, in Trentino, per mitigare lo scioglimento dei ghiacci dovuto al surriscaldamento globale, il crescente consumo di suolo che invade il territorio italiano e i sempre più frequenti periodi di siccità con i fiumi in secca.

Spicca invece l’assenza, o quasi, dell’uomo, a controbilanciare l‘influenza decisiva sulle dinamiche ambientali che questi ha, nell’era dell’Antropocene, o meglio, del Capitalocene.

La mostra fotografica “Ecografie della contaminazione” di Michele Lapini (www.michelelapini.netwww.instagram.com/michele_lapini_photo/) continuerà a essere liberamente visitabile nelle sedi dei Comuni di Santorso e Marano Vicentino. Ben tredici sono i luoghi in cui è possibile ammirare le opere immortalate dal fotografo. A Santorso rimarranno visibili al Municipio, all’ex biblioteca, al teatro del Centro Giovanile, al Parco Rossi, alla scuola secondaria “Cipani”, alle primarie “Zanella” e “San Giovanni Bosco”. A Marano Vicentino le fotografie sono esposte alla fermata dell’autobus di piazza Santa Maria, al parco “Marco Dal Bianco”, all’auditorium Comunale, alla palestra comunale “De Marchi” e, anche qui, in Municipio, e in via Monte Pasubio. Inoltre, la Stazione delle Arti di Marano Vicentino ospita altre quattro fotografie di Lapini assieme agli scatti selezionati nel concorso fotografico “Enore Marini” promosso dal Movimento Salvaguardia Ambiente.

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